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LA VIA DEI PRESEPI DI CORSO BERSAGLIERI A PERUGIA.

IL PRESEPE contagia il cuore degli uomini. E quest’anno acquista un significato ancora più profondo. Presepi, frutto della sensibilità di artisti più o meno noti, che denotano non solo perizia, ma quella spontaneità semplice che un po' tutti ci portiamo dentro. Così la visita alla “Via dei Presepi” tra Porta Pesa e Corso Bersaglieri diventaun suggestivo itinerario nella storia e nelle tradizioni popolari, ma anche un modo per trovare una pace interiore, per un Natale che ci aspetta più intimo e forse per questo più vissuto.

 

SONO OTTO i presepi monumentali da visitare, da quello Antico a quello Moderno, da quello Tradizionale a quello di Porta Pesa. E ancora quello Storico Monumentale “Città di Perugia”, quello Napoletano, quello Animato Interattivo e quello Arabo.

 

Presepe Antico al civico 30: un presepe ottocentesco iniziato da Artaserse Angeli e completato nel ‘900 dal figlio Maceo, importante artista a livello nazionale. I “bambocci” come venivano chiamati, tutti modellati a mano, sono i ritratti fedeli di alcuni abitanti della Assisi di quel tempo. Questo presepe costituisce una straordinaria testimonianza di un lontano passato, che riporta alla luce arte e passione di due generazioni di nostri conterranei (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini.)

 

Nel Presepe Moderno, al civico 30, l’armonia della terra si riflette nelle statuine in terracotta, lavorate a mano, nelle quali si può notare una grande naturalezza delle espressioni. Il contrasto della paglia e del prato, anch’essi naturali, regala un tocco scenico senza eguali, soprattutto in contrasto con la cometa e la galassia che compongono il cielo stellato. Questo presepe vuole essere una fusione tra la moderna tecnologia e l’antica tradizione Presepiale (allestito da Marisa Rosi, Giovanni Antolini, Paolo Cinti, Claudio Dal Lago).

 

Il Presepe Tradizionale, al civico 34, rappresenta il paesaggio umbro: le nostre colline, i materiali utilizzati come il sughero, il muschio, e la particolare carta che riproduce la roccia. E’ caratterizzato dal senso di profondità e prospettiva, accentuato dalla dimensione decrescente dei personaggi. Le statuine in prima fila sono state realizzare in cartapesta nell’ 800. Da ammirare anche l’alternarsi del giorno e della notte (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini).

 

Presepe Porta Pesa al civico 44: è la trasposizione della Natività ambientata nei giorni nostri nello scenario di Porta Pesa, crocevia in passato di scambi commerciali ed attività artigianali. Interessante la posizione della Natività, posta sotto l’Arco dei Tei, che diventa quindi punto focale che si apre idealmente verso la piazza di Porta Pesa.

 

Presepe Storico Monumentale "Città di Perugia"al civico 54: è una vera opera d’arte realizzata con infinita pazienza e costituisce un omaggio alla bellezza di Perugia. La Natività è collocata in piazza IV Novembre e intorno vengono riprodotti il Duomo, la Fontana, il Palazzo dei Priori, l’Arco Etrusco il Cassero di Porta Sant’Angelo. Si ode il fruscio dell’acqua della Fontana Maggiore, la nostra fontana. (ideato e allestito da Marisa Rosi, Giovanni Antolini, Paolo Cinti).

 

Presepe Napoletanoal civico 98: un presepe di altissimo artigianato, ambientato nel ‘700 campano, di cui riproduce costumi e architettura. Si colgono la finezza dei tratti somatici e degli abiti dei personaggi, le architetture e gli scorci degli interni degli edifici. (ideato per Marisa Rosi dai fratelli Capuano di San Gregorio Armeno – Napoli).

 

Presepe Animato Interattivo, nella sagrestia della chiesa di Sant'Antonio Abate: ideato da Rolando Binucci è il presepe più grande e spettacolare della provincia di Perugia. Rappresenta le case e gli abitanti di Borgo Sant’Antonio che abbracciano la Natività. Al visitatore è chiesto di interagire inoltrandosi in una specie di percorso iniziatico alla ricerca della fede, fatto di mille situazioni e da tempeste, al termine del quale conquista la visione della nascita sacra. Nell’ambientazione si ripercorre l’intero arco della giornata, insieme alla suggestione delle tantissime situazioni con statuine animate (ideato e realizzato da Rolando Binucci).

 

Presepe Arabo nella Piazzetta del Porcellino: in ambiente desertico e con pregevoli statuine realizzate in cartapesta alla fine del 1800. Un suggestivo gioco di prospettive rende affascinante il gioco di ombre e luci che si riflettono sulla sabbia del deserto. Questo tipo di rappresentazione, al di fuori degli schemi della tradizione presepiale, è forse quella che meglio ci riporta al contesto reale in cui avvenne la nascita di Gesù (allestito da Marisa Rosi e Giovanni Antolini).

 

LA GRANDE MOSTRA presepiale è curata in prima persona dalla Vicepresidente dell’Associazione Borgo Sant’Antonio-Porta Pesa, Marisa Rosi, che da molti anni ormai si occupa con passione non solo dell’organizzazione dell’evento, ma anche alla creazione artigianale di ogni componente e struttura presente nell’allestimento. Realizzazioni dunque uniche nel loro genere, rigorosamente fatte a mano, che introducono il visitatore nell’atmosfera spirituale del Natale. Ovviamente con il prezioso supporto dei tanti volontari del Borgo.

 

La Via dei Presepi si potrà visitare dall’8 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 dalle ore 15.30 alle ore 19.00.

 

 

RICORDANDO il primo Presepe di Greccio:

“I frati si radunano, la popolazione accorre; il bosco risuona di voci, e quella venerabile notte diventa splendente di luci, solenne e sonora di laudi armoniose. L’uomo di Dio [Francesco] stava davanti alla mangiatoia, pieno di pietà, bagnato di lacrime, traboccante di gioia, Il rito solenne della messa viene celebrato sopra alla mangiatoia e Francesco canta il Santo Vangelo. Poi predica al popolo che lo circonda e parla della nascita del re povero che egli […] chiama “il bimbo di Betlemme”. Un cavaliere virtuoso e sincero, che aveva lasciato la milizia e si era legato di grande familiarità all’uomo di Dio, messer Giovanni di Greccio, affermò di avere veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo bimbo addormentato che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno.”

(Bonaventura, Legenda maior, XX.)

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato