L’ENIGMA DEL MAESTRO DI SAN FRANCESCO. 10 MARZO-9 GIUGNO 2024. GALLERIA NAZIONALE DELL’ UMBRIA-PERUGIA.
"ATTORNO alla metà del 1200 i pittori ricominciano a dipingere le emozioni, ma non sanno esattamente riprodurle in modo realistico. Basta guadare Maria e Giovanni rappresentati ai piedi della grande Croce del Maestro di San Francesco per accorgersene: hanno una espressione particolare, quasi sorridente...Questo però è l’inizio del recupero di quello che noi sentiamo, anche se poi viene dipinto come sapevano fare loro a quell’epoca". (Costantino d’Orazio, direttore Galleria Nazionale dell'Umbria)
QUESTO artista “senza nome” chiamato sul finire del 1800 dallo studioso tedesco Henry Thode ''Maestro di'' come accadde per molti altri artisti dell' epoca non identificabili per l' assenza di firma e documentazione, è stato sicuramente "un grande", come dimostra l’imponente Croce Dipinta, datata 1272 e di quasi cinque metri, posta all' ingresso della Gnu di cui ormai rappresenta il simbolo. Commissionata in origine per la chiesa perugina di San Francesco al Prato, è un capolavoro mozzafiato splendido nei colori brillanti: il crocifisso descritto nella sua sofferenza di uomo, il corpo piegato su un lato e gli occhi chiusi, l' esatto contrario del Cristo trionfante sulla morte.
ASSISI, dopo la posa della prima pietra della basilica, era diventata un cantiere, una scuola internazionale con l' arrivo di artisti francesi e tedeschi. In questo clima effervescente, il Maestro raccontò Francesco dipingendo i momenti più significativi della sua vita, una biografia per immagini realizzata a secco su un lato della navata della Basilica Inferiore, in tempi di record tra il 1255 e il 1260. In dialogo con le scene della vita di Gesù sul lato opposto, quasi a rafforzare l' idea che il santo fosse il Nuovo Cristo, pose Francesco al centro del progetto che lo indicava come il salvatore della Chiesa e del mondo, facendolo Santo sopra tutti i santi. Le scene apparivano come un tripudio di colori e decorazioni e piccoli specchi disseminati nel blu della intera volta simulavano, illuminati dalle fiaccole, le stelle nella notte.
L’ARTE attraverso forme e colori, apre universi che restano in noi indelebili negli occhi e nella mente. E’ un linguaggio che va imparato partendo dal passato per costruire conoscenza. Quasi un percorso di iniziazione, poiché l‘arte è al servizio della vita. Attraverso l’arte, esplorata in ogni suo aspetto-la tecnica, la filosofia che la ispira, la sua capacità di mettere a nudo l’animo umano- comprendiamo meglio il significato dell’amore, generosità, spiritualità, malinconia, gioia di vivere, autonomia e ribellione. La vita insomma.
L' ENIGMA DEL MAESTRO DI SAN FRANCESCO. LO STIL NOVO DEL DUECENTO UMBRO, una mostra curata da Andrea De Marchi con Veruska Picchiarelli e Emanuele Zappasodi.
Dal 10 marzo al 9 giugno 2024, Galleria Nazionale dell’Umbria-Perugia.
E la vetrina della storica Pasticceria Sandri ha dedicato alla mostra alcune decorazioni in pasta di zucchero: bellissima la Predica agli uccelli del Maestro di San Francesco.
marilena badolato