L’OLIO NUOVO CHE VERRA’: FRANTOIO GIOVANNI BATTA DI PERUGIA.
NEL GIARDINO delle meraviglie si frange l’olio. Tra limoni e melagrane, splendida agave mediterranea e fiori bianchi delle lacrime di Giobbe, tra ortensie e gerani che non si arrendono al clima autunnale e pomodori che riempiono ancora il loro alto filare. E zucche così belle che pensi che presto diventeranno un’aurea carrozza. (Ma dov’è il principe da baciare?) E olivi, tanti olivi stracolmi di frutti, pronti a creare quell’olio speciale verde e profumato di sole e vento perugino, che è l’olio Batta.
CASPER, il cane di famiglia, fa una strana guardia festante, mentre la gatta, la Mimma sorniona, si gode l’ultimo sole. Tutto sa di beatitudine sana, di Natura, pure se siamo alle Porte della città.
E GIANNI E GIULIANA, pur se stanchi, appaiono rilassati e felici. E’ il loro olio, la creatura seguita passo dopo passo tutto l’anno, da decine e decine di anni. Ne sa qualcosa la signora Lidia, oggi 101 anni, che ancora chiede, al figlio e alla nuora, come sarà l’olio quest’anno.
E TUTTO SCORRE, e arrivano le olive di altri, chè qui c’è un frantoio, uno dei pochi rimasti in città. E all’avanguardia con la gramola chiusa in atmosfera protetta e a temperatura costante e controllata. Per dare il meglio di sé. Per continuare un mestiere antico come il mondo, quello di frantoiano, rispettoso e profondamente amante dell'ambiente, ma con le nuovissime tecnologie del 2000.
Sognando, ogni anno, l’olio nuovo che verrà.
marilena badolato