MONTEFALCO ENOLOGICA 2015: MONDOSAGRANTINO
ANCORA UNA VOLTA MONTEFALCO ha profumato con l'aroma dello storico Sagrantino i suoi palazzi, le chiese e i musei, la fascinosa salita che conduce a quella piazza e a quelle viuzze dove ancora convivono viti abbarbicate a terrazzi, pergolati di antica storia. E ancora una volta si è confermata “capitale del Sagrantino”, pur accogliendo i vitigni di Sagrantino piantati in terre lontane, Australia e California, che comunque parlano di noi al mondo e delle nostre antiche tradizioni e ospitati quest’anno nella kermesse dedicata a questo vitigno con il tema ENOLOGICA MONDOSAGRANTINO, che ha espresso benissimo la curiosità legata ai nuovi vini creati in luoghi lontanissimi.
MONTEFALCO E’ BELLA E CHIAMATA “RINGHIERA DELL’UMBRIA” per il suo splendido panorama.“... Il luogo è bello, posto sopra un colle molto vago et di bellissima veduta, raccoglie dilicati frutti et grano et vino da veridare...”' e ancora: “Questa terra è posta sopra un colle che ha più del selvaggio che del domestico a vedere, se ben poi si rende tutto ameno ne l'avvicinarsi al luoco, perché è ornato di buone vigne, coltivati terreni et di gran frutto, delicati vini et bonissimo grano, che l'uno et l'altro è d'avantaggio al numero delle genti; i frutti sono quivi perfetissimi et in gran copia “. Il vino pregiato di Montefalco era ormai così noto e apprezzato e, cosa rara e unica, coltivato sin dentro le mura medievali, che Cipriano Piccolpasso, provveditore della fortezza di Perugia, nel 1565, allorché fu incaricato di stendere una precisa relazione di tutti i luoghi della provincia dell’Umbria, nel parlare di Montefalco si espresse in questo modo nell’opera "Le piante et i ritratti delle Città e Terre sottoposte al Governo di Perugia", - commissionata dallo Stato Pontificio con lo scopo di rilevare piante e “ritratti” sullo stato di conservazione delle rocche e delle fortificazioni della provincia di Perugia .
CONFESSO CHE AMO SAGRANTINO E TARTUFO INSIEME. Gli accoppiamenti sono molto soggettivi, ma quando avviene, e se avviene, che il sapore ed il profumo si esaltino con altro profumo e sapore, si arriva alla conclusione che il tartufo, come tutti i cibi ricchi di elementi unici, debba accettare, ogni qual volta si trova presente in particolari e accattivanti vivande, dei vini di grande pregio, unici anch’essi nel loro genere, che rendano evidenti le reciproche straordinarie virtù. Come il Sagrantino.
marilena badolato