PASQUETTA 2013: ASSISI
Pasquetta e una giornata di mezzo sole, la prima, ottima per una uscita verso la sempiterna immutabile coinvolgente Assisi, piena più che mai di turisti, e noi- sono con gloria-, bypassiamo i parcheggi stracolmi, e lasciamo l’auto un po’ fuori per camminare e godere della luce del sole. Si arriva a Santa Chiara- dentro sarà la benedizione pasquale, fuori il belvedere mozzafiato-, poi Corso Mazzini- e un musicista dal mistico suono di inusuale strumento-, i negozi di souvenir con i vecchi santini, più a sinistra la piccola piazza con la casa di Francesco, e poi la Piazza del Comune con la bella fontana e in fondo il Tempio di Minerva a ricordare che questo era il Foro romano, testimone del tempo di una città che racconta di storia di uomini, di santi, e di passioni ad ogni passo. Dolci pasticcerie che incantano i turisti e vetrine di ricami- il punto Assisi- di simboli cristiani arcaici e arcani insieme, e il mondo negli occhi nelle forme nei visi di tutte le razze che qui si incontrano per pregare o semplicemente guardare e capire, comprendere il perché dell’aria di pace e serenità che qui si respira sempre.
Più a valle scendiamo, Santa Maria degli Angeli, per una pausa ristoratrice, carne di pesce oggi per dimenticare l’agnello pasquale. Sarà Brilli Bistrot, piatti incredibili se il bello e il buono coincidono e spiegano un gusto. Nei colori, nelle forme, nel sapore di passione e studio tra consistenze e aromi. Tra aceti di lampone e di violetta e superbi oli umbri per insalate variopinte, nuove misticanze dove rucolette gentili e erbette di campo, si mescolano a infinitesimale salmone selvaggio, a gamberetti e filetti di mandorle a scaglie che si incontrano-scontrano con cubetti di morbido avocado, suggerendo e alternando in bocca le varie diverse consistenze; si continua con una sinfonia di capesante servite nude su un letto di crema di zucca dolciastra che le avvolge in un unicum gustativo, ma, poi, a destra del piatto, perchè la bocca si riconverta, una piccola boule di sorbetto al pompelmo rosa, quel tanto di amaro, giusto per riequilibrare il gusto e la vista in un fantastico giallo- arancio di colori pasquali. Ancora verdure in un caleidoscopio di colori in quella fantasia grigliata di asparagi, carote, funghi, zucchine e tutto l’orto di casa in questo piatto costruito a mo’ di tavolozza. E grandi e superbe sono le preparazione di tartare al momento, carne o pesce tagliati a coltello preparati all’istante, gli aromi si diffondono in tutta la sala dei pepi diversi e delle spezie e di piccolissime verdure segrete, e la magia di mani che giocano e assemblano e ricompongono in un piatto che si chiama tartare, ma dovrebbe chiamarsi mondo. Rinuncio al dessert, sto benissimo con questa gratitudine di sapori e colori e al settimo cielo con il cioccolatino- un Brilli-chocolat-, che arriva con il caffè, fratello di quelle innumerevoli diverse creazioni dai nomi di fiaba- merletto, marea, scoglio, fruscìo, neo, carato, sfera, scorzanera-, piccoli scrigni di bel gusto, di bontà curiosa, di voglia di scoprire cosa si racchiuda all’interno. Trasgressione del cioccolato artigianale che parla del suo creatore del suo estro della sua creatività e di quel misterioso cuore che ha voluto racchiudervi dentro.
Pax et Bonum da Assisi oggi e come sempre, una bellissima mattonella di vecchia ceramica, l’augurio di pace e bontà di una città si materializza all’istante nel messaggio a un mondo, a una società di uomini che di pace e bontà ha più che mai bisogno.
marilena badolato maribell@live.it 1 aprile 2013 foto di Gloria Panfili