PERUGIA 1416 E IL CORTEO STORICO.
SEMPRE ATTESO il maestoso Corteo storico che rende omaggio a Braccio, attraverso Corso Vannucci sino alla Piazza Grande, con i cinque Rioni che interpretano sé stessi, con i personaggi e le famiglie perugine di alto lignaggio e il colorato contado con i prodotti della terra e le attività che identificano i singoli Rioni. E sono i pesci del lago di Perugia, il Trasimeno, a essere offerti dal Rione di Porta Santa Susanna, le verdure abbondanti e la canapa dalle sue “canapine” del Rione di Porta Eburnea, i pani simbolo di fertilità dalle farine di Porta Sole, i prodotti dei numerosi frantoi e molini del Rione di Porta San Pietro. Un po’sotto tono rispetto agli anni passati pre-pandemici, senza le scenografiche drammatizzazioni teatrali che rappresentavano il grande impegno dei Rioni nel presentarsi al numeroso pubblico. Anche perché in questa edizione il Corteo storico è stato escluso dalle sfide, costituendo un puro momento di spettacolo sotto la consulenza artistica di Stefano Venarucci.
E PORTA SAN PIETRO ha voluto annunciare un "fidanzamento" prossimo: quello tra Bartolo Bartolini ed Elisabetta Guidalotti, famiglie di illustri giuristi del periodo, facendo sfilare i due simboli della tradizione perugina legati alla “promessa” di matrimonio, il “torcolo di San Costanzo”, patrono di Perugia sin dal 1310, e la bianco-rossa “cieramicola” che riproduce i colori dello stemma cittadino. Tra i 500 figuranti del Corteo anche i ragazzi dell'associazione ESN Perugia (Erasmus Student Network) e le delegazioni di rievocazioni storiche coeve di Montone, Sangemini, Gualdo Tadino, Corciano, Senigallia e Todi. Inoltre, quest'anno, per la prima volta, il Magnifico Rione di Porta Eburnea ha avviato un progetto di inclusione che ha coinvolto nella sfilata il Centro Pace di Assisi e l'associazione Coraggio.
IN SERATA anche la prima prova per i Rioni, la Corsa del drappo, una staffetta con 5 atleti per ciascun Rione, lungo il percorso individuato in Corso Vannucci ed in piazza IV Novembre intorno alla Fontana Maggiore. Le altre prove attese sono il Tiro con l’arco storico e la Mossa alla Torre, per la conquista del Palio della vittoria che porta la firma della giovane artista Francesca Biancalana studentessa dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Al termine della gara, il coinvolgente spettacolo degli sbandieratori di Sangemini. E la apertura delle Taverne con i piatti storici della tradizione- zuppe di ceci o lentiche e di farro, carni arrostite, i torcoli perugini e la ciaramicola- con una grande partecipazione di pubblico. La Taverna di Porta San Pietro, ad esempio, ha servito ben 250 persone.
IL GIORNO PRECEDENTE BRACCIO (Alexio Bachiorri), seguito dai suoi Bracceschi, ha fatto il suo ingresso a Perugia e a riceverlo sono stati i cinque Consoli dei Magnifici Rioni (Stefano Cascianelli di Porta Eburnea, Francesco Berardi di Porta San Pietro, Franco Ivan Nucciarelli di Porta Sant’Angelo, Oscar Bigarini di Porta Santa Susanna e Francesco Pinelli di Porta Sole), che hanno portato il loro saluto al nuovo Signore di Perugia, a ricordo della “riformanza comunale” del 17 luglio 1416. E a ricordare, come scrive l’illustre vescovo e umanista Giovani Antonio Campano, che “sia accolto con tutti gli onori e riconoscimenti giuridici e che si abbino festeggiamenti solenni” (L’Historie et Vite di Braccio Fortebracci detto da Montone, et di Nicolo Piccinino perugini). E ancora che “ci fu corredo di giostra, festa e grande allegrezza” (Lorenzo Spirito da Peroscia o Spirito de ser Cipriano de Gualtiere), in una città colorata da stendardi e magnifici tappeti.
NELLA MATTINATA si era aperto il Mercato con i mestieri medievali e novità di quest’anno, in diretta sotto le Logge di Braccio in Piazza Grande (Piazza IV Novembre), è stata ricreata l'officina che simula la fusione del metallo per battere il “grosso”, la moneta in argento (dal peso di circa 1,68 grammi) di maggior valore nel XV secolo a Perugia. La rievocazione storica Perugia 1416, giunta quest’anno alla sesta edizione, per la prima volta apre alla numismatica riscoprendo, con la riconiazione del grosso d’argento perugino con la croce e la grande P fiorata, la monetazione dell’epoca di Braccio. Questa “rinascita” della moneta in uso tra il Trecento e il Quattrocento è merito del professionista e storico numismatico Andrea Cavicchi e di Mauro Belia, della storica Gioielleria e Oreficeria perugina e uno degli animatori del palio e degli eventi culturali che arricchiscono il calendario di Perugia 1416. E sono tre i fabbri presenti nell' officina (a ricordare il famoso fabbro e orefice artigiano perugino, detto il Roscetto): Gianluca Volonterio di Montone, Paolo Filippo Balestra di Giomici di Valfabbrica e Gabrio Grillo di Città di Castello. Dalle loro mani è uscito anche uno splendido scudo rievocativo con Grifo rampante e due spade incrociate, che è stato donato alla Presidente di Perugia 1416 Teresa Severini.
marilena badolato