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PERUGIA. MOSTRA”COLOMBA DA RIETI E GIUSEPPE VISCARDI. ARTE E DEVOZIONE LOCALE”. 550° DELLA NASCITA DELLA BEATA.

LA BEATA COLOMBA è stata una figura molto importante nella società perugina del 1400. Così importante da scoprire ancora opere sei-settecentesche che parlano di questo antico culto devozionale  a testimoniare un grande attaccamento popolare verso questa santa. La Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto, all’interno dei  piccoli progetti che promuove e che hanno le caratteristiche di uno “studio”, ha così recuperato preziose tele che rimarranno esposte  fino al 5 febbraio nel Museo del Capitolo della nostra Cattedrale di san Lorenzo.

 

“COLOMBA DA RIETI E GIUSEPPE VISCARDI. Arte e devozione locale” è una mostra che vuole approfondire il culto rivolto a Colomba da Rieti tramite la ricerca sulle opere e sugli artisti presenti a Perugia. Così sono quattro i lavori dedicati alla Beata provenienti da collezioni diverse: due opere inedite del pittore Giuseppe Viscardi dalla Collezione Marignoli di Montecorona di Spoleto, un’opera di Giovanni Antonio Scaramuccia proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e un’opera di anonimo, un pittore del centro  Italia del XVII secolo dall’Oratorio di San Giovannino in Perugia, sede dell’Associazione Culturale “Beata Colomba da Rieti”. La mostra è corredata da un catalogo, frutto di una ricerca approfondita compiuta nell’arco del 2016, pubblicato da Editoriale Umbra per la Fondazione Marignoli  e curato da Michele Drascek. Raccoglie contributi del Cardinale Gualtiero Bassetti, Chiara Basta, Amilcare Conti, Michele Drascek, Duccio K. Marignoli, Alessandro Novelli e Laura Teza.

 

UN MONDO  DI ARTE DEVOZIONALE  che mostra anche i rapporti tra culto e produzione iconografica dell’Italia centrale. La ricerca di studio è stata lunga e accurata grazie anche ad approfondimenti di archivio sulle vicende storiche umbre. La mistica del resto era intervenuta assiduamente come mediatrice tra le forti tensioni sociali e politiche in una città a quel tempo lacerata da lotte tra famiglie rivali. Le opere esposte in mostra riconnettono la storia della santa in epoca più moderna. Una di esse, quella di Giovanni Antonio Scaramuccia, riprende lo schema compositivo del gonfalone di ringraziamento per aver salvato Perugia dalla peste che aveva falciato il nord della nostra penisola, e fu eseguita attorno al 1632. La Santa infatti era invocata come patrona alla quale si chiedeva l’intercessione nelle frequenti e drammatiche epidemie che decimavano la popolazione tra medioevo ed evo moderno. La famiglia Guadagnoli di Collescipoli, con Vincenzo e Giovanni Maria, ha invece commissionato la tela di anonimo del 1644, appartenendo la santa proprio a questo antico casato. Non si conosce la identità del pittore, ma l’opera comunque testimonia il culto di Colomba ancora molto vivo e vissuto nei secoli.

 

LA MOSTRA“COLOMBA DA RIETI E GIUSEPPE VISCARDI. ARTE E DEVOZIONE LOCALE”, curata da Michele Drascek, Duccio K. Marignoli, Laura Teza,  è organizzata dalla Fondazione Marignoli di Montecorona, in collaborazione con il Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia e l’Associazione Culturale “Beata Colomba da Rieti”. La sua inaugurazione ha segnato l’avvio alle celebrazioni del 550º anniversario della nascita di Colomba da Rieti (nata a Rieti il 2 febbraio 1467 – morta a Perugia il 20 maggio 1501), una delle più significative figure di sante donne attive in piena età umanistico – rinascimentale.

 

E’ VISITABILE presso il Museo del Capitolo della Cattedrale fino al 5 febbraio 2017, dal martedì alla domenica nell’orario 10 –17, chiuso il lunedì; l’ingresso è gratuito.

 

 

[…] E chiese di essere sepolta a San Domenico accanto a  quella  Santa Caterina  che lei tanto aveva seguito come esempio. Così nella mezzanotte del giorno 20 maggio 1501, vegliata dal suo confessore Fra’ Michele e dalla consorelle della Penitenza,  avvenne “il transito”, attorniata da “rose rubente”, da incenso e profumo. E la prepararono e le tolsero le” doi catenule de ferro che dal collo le pendevano a traverso al  petto” e aprirono il “ ferro che cingeva le reni” e “ ognuno stupia della sua tollerantia e perseverantia de rigore e la profumarono con le acque odoriferi”…Le posero nelle mani la croce e il giglio e nel capo una ghirlanda di rose e la vestirono con le bianche lane della Penitenza [...] (Vita della b. Colomba da Rieti di Sebastiano Angeli perugino, ms. 244, del XVI secolo, noto come Legenda Volgare, conservato nella Biblioteca Augusta di Perugia)

 

 

marilena badolato

 

 

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato