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PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI:MOM’S THE WORD. E “LE CHIAMIAMO” MAMMA!

Esilarante, graffiante, licenzioso, intimo, ma anche così universale questo “universo” muliebre di mamma. Quattro attrici in attesa, durante, e dopo la maternità raccontano come cambia il mondo, la sfera privata, i sentimenti, la vita sociale, la salute, il tempo libero, quando si diventa mamma. Con un mix di gag, racconti, aneddoti, musiche e refrain di polari motivetti, cambiati “alla bisogna” e intonati alla nuova realtà.

Si apre ovviamente con la ninna nanna di Brahms la più conosciuta, quella dei carillon, con l’entrata in scena delle quasi- mamme di pancione- munite e con le relative difficoltà a gestire simile ingombro: posizione a farfalla,- è la più comoda-; posizione a mondina, aiuta a partorire,- e su e giù e un bel respiro e spingi e dai-, e nascono i frugoletti teneramente rappresentatati da piccoli cuscinetti con l’immagine dei bimbi che vengono amorevolmente cullati. Da questo momento le neo mamme entrano nel gigantesco “ Club delle mamme”, intonando il famoso refrain degli Abba: Mamma mia, proprio no ! Mamma mai, meglio zia…Ed allora mamma sia, ci riuscirò…Inizia così questa disincantata pièce teatrale di quattro affiatate e bravissime attrici. Ci regalerà il sorriso, in questo momento sociale in cui ridere è veramente un dono prezioso. Il riso è quella espressione , come pensavano gli antichi, di origine divina: gli dei ridono fra loro e degli uomini, i quali, quando ridono, partecipano del “divino”.

Dai travestimenti da 007 in gonnella per una “missione impossibile”, agli “spiritual delle mamme”, preghiere al cielo affinchè scenda su loro la “saggezza dell’antica madre”, all’ invocazione al dio che le aiuti ad “amare il bucato”; a immagini da 2001 Odissea nello spazio dove sulla celebre colonna sonora si infrange l’orgoglio femmineo di non essere più una donna, ma una “bestia, un animale orgoglioso e protettivo”: aghagh …

Stressate, stanche, sfatte, “schizzate”, ma canterine: Son tutte belle le mamme del mondo… sono l’immagine d’una madonna, sembran l’immagine della bontà…E gli anni passano e i bimbi crescono, le mamme imbiancano, ma non sfiorirà la loro beltà…

Anche il gioco a quiz è oggetto di satira con il “quizzone”: domande per ricevere aiuto in casi disperati. A chi chiedere, alle altre madri forse? Inutile, infieriranno ulteriormente: Come? Il tuo ancora non parla, ma a undici mesi ancora non cammina? Ma ancora dorme nel lettone? Impossibile il mio mai. Ancora non l’hai svezzato? Lo tieni già seduto! Ma è così piccolo, si deformerà la colonna vertebrale… Fino al Dalla di “Caro amico ti scrivo”, dedicato al marito ormai assente: Caro amico ti scrivo, così per sfogarmi un po’. Ti ricordi le sere da soli, d’amore profondo… da quando c’è il bambino tu sei sempre fuori nel mondo…

C’ è persino il “manuale del comportamento”: il bambino deve piangere, che gli fa bene. Allora mettilo a letto e fallo piangere. Allontanati, spengi la luce, nasconditi, esci, sparisci, ma sbircia: vedi i suoi occhi che si ingrandiscono a dismisura nel cercarti, ma tu devi resistere e aspettare, se piange, almeno 5 minuti, ma…ora diventa un singhiozzo, un singulto spasmodico, allora ti avvicini, e se soffocasse? Ma ti vede e allora di soppiatto esci e ti nascondi di nuovo. Dopo 10 minuti di guerra sei stanca e preoccupata, finalmente lo prendi in braccio, e tace di colpo, di colpo è il silenzio…

In mezzo c’è il rito del bagnetto da cui si esci completamente distrutta, bagnata fino al midollo; che bella poi l’idea di un viaggetto insieme con il marito e i bambini! Impossibile viaggio tra pappa e vomito, moccio e pipì. E se arrivano gli ospiti? Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più… ma i bambini sono esplosivi se arrivano ospiti: non correte, non gridate, non toccate il cellulare, basta con la carta igienica dentro il naso…Insomma i bambini: prese elettriche, ustioni, soffocamento, pidocchi, gradini, spigoli, malattie contagiose, febbre, mucca pazza, detersivi da bere.

Ma…malgrado tutto ciò -se dovessi tornare indietro, lo rifarei, lo rifarei- cantano tutte insieme. E uscite dalla scena rientrano con il pancione, per ricominciare la commedia della vita, questo magico, invadente, amoroso rapporto con le madri, eterno mito del vivere, rapporto tra creatura e creatore che mai si interrompe.

PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI- ASSISI

MOM’S THE WORD – Quello che le mamme non osano dire

Interpreti: le bravissime Carla Ferraro, Corinna Lo Castro, Valentina Martino Ghiglia, Silvia Siravo- Regia: Ferdinando Ceriani

marilena badolato maribell@live.it   8 febbraio 2014

AUTHOR - Marilena Badolato