PIC&NIC A TREVI 22-25 APRILE 2017. LE ERBE SPONTANEE EDIBILI:
NELL’EDIZIONE NUMERO 10 DI PIC&NIC A TREVI, come sempre immersi nelle colline olivate che caratterizzano il territorio della splendida e antichissima città, tra decine di eventi che si susseguono nei giorni della manifestazione dal 22 al 25 aprile dove protagonista è la “merenda tra gli ulivi”, vi sono anche goduriosi assaggi di preparazioni a base di erbe spontanee con il famoso olio extravergine di oliva trevano.
DOPO LA RACCOLTA delle erbe spontanee commestibili guidata dall’ agronomo Andrea Paoletti, presso lo spazio dell’ “Oleoteca” lo chef Nicolas Bonifacio dell’ “Osteria Gourmet Eat Out” del NUN Relais e Spa Museum di Assisi, uno più talentuosi giovani chef italiani, ha proposto alcune gustose e semplici ricette a base di erbe spontanee e pani realizzati con farine selezionate, tipo 1 e integrali, del Molino sul Clitunno di Trevi. E oggi sarà la volta della chef vegetariana Barbara Grimoldi, Popa Simply Food, che terrà un corso per imparare a fare un Pan Brioche, sempre utilizzando la farina del Molino del Clitunno, per una golosa prima colazione.
SONO NUMEROSE le specie vegetali edibili, ma è necessario sempre conoscerle e fare molta attenzione prima del loro utilizzo. Anche per i fiori vale lo stesso discorso. Di fiori commestibili, ne esistono circa 50 specie differenti, alcuni sono di uso comune come carciofi, fiori di zucca, cavolfiori, zafferano, capperi. Altri esempi meno comuni comprendono rosa, begonia, crisantemo, ibisco, primula, margherita, calendula, garofano, lavanda, viola del pensiero, fiori di acacia, gelsomino, sambuco, fiori d’arancio. Ma, prima della loro utilizzazione, occorre assicurarsi che non abbiano subito trattamenti chimici e ricordarsi di rimuovere sempre pistilli e gambi. Dal punto di vista nutrizionale generalmente sono poveri di grassi e invece ricchi di sostanze nutritive come minerali e vitamine.
CURIOSITA’. Le erbe spontanee e i fiori, quelli edibili, possiedono interessanti proprietà diuretiche, antiossidanti, emollienti e antinfiammatorie. E ciascuno di loro conferisce un sapore differente alle preparazioni. Nei “ Lacnunga”, cioè “Rimedi”, antichi testi inlesi pagani e forse sassoni del X secolo, erbari tra scienza simboli e magia, sono citate oltre duecento piante, di cui nove considerate “miracolose” (incantesimo delle nove erbe o Nine Herbs Charm), Tra le piante vi era la mandragora, utilizzata per ottenere la fecondità, ma anche per quegli effetti allucinogeni che si credeva dessero la morte a chi la coglieva toccandola, e dove quindi si consigliava di legarla al guinzaglio di un cane per procedere ad una sua facile e sicura estirpazione. Molte nel Medioevo le proprietà attribuite alla piante tra verità e magia: la Lavanda nei balsami profumati, la Salvia, come spiega il nome, era considerata una vera pianta salvifica e la Menta- da mens, mentis- favoriva la memoria, l’ Ambrosia, nettare degli dei, donava l’immortalità; la Belladonna era utilizzata per ottenere quella pupilla dilatata segno di bellezza muliebre…..
PIC&NIC A TREVI
10 ANNI
22- 25 APRILE 2017
A TREVI, IN UMBRIA
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marilena badolato