SAN COSTANZO: SENZA “TORCOLO” MAI.
San Costanzo, senza torcolo mai. E dicesi torcolo, quello che “tutti gli altri” chiamano ciambella. Con ingredienti stabiliti da un disciplinare, rigorosamente quelli. Ma soprattutto con il foro centrale, e perfettamente tondo. Guai se mancassero questi due elementi identitari, significativi di un dolce, significativi di una storia e di una identità cittadina. La storia di Costanzo martire e vescovo di Perugia e patrono è la stessa da secoli e secoli. Come è la stessa la favola che narra che il Santo si sia sempre occupato di “sistemare” le ragazze da marito ancora zitelle, “adocchiando” le meritevoli del suo aiuto.
Lo stesso deve essere per il torcolo, quasi come se i perugini, dentro quel buco gettassero via tutti i pensieri, le tristezze, le frustrazioni, le ingiustizie, le delusioni personali ma anche sociali. E come se in quella sua forma, tonda e perfetta, sinonimo di principio e di fine, si ricostituisse un mondo personale e sociale e si desse il via a un nuovo inizio. Oggi insomma per noi comincia il nuovo anno. E lo sa bene la nostra amministrazione comunale che offre a tutta la città, lungo Corso Vannucci, il torcolo di san Costanzo in segno di conciliazione, di beneaugurante inizio di un nuovo ciclo. Che sia veramente un anno nuovo e vero, lo speriamo tutti. Ci vogliamo credere.
“Nell’anno 1205, Indizione VII per la festa di San Luca evangelista, è stata dedicata la Chiesa di San Costanzo ad onore di Santa Maria, di tutti i Santi e Sante di Dio, del beato Costanzo ed Eusebio, del beato Michele Arcangelo, di San Giovanni Battista e di San Nicola. Il presbitero Alessio fece fare.”
marilena badolato maribell@live.it Perugia 29 gennaio di sempre.