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SAN LORENZO DELLE STELLE.

San Lorenzo è il santo delle stelle. Lacrime o stille di fuoco di brace accesa o stelle cadenti, Perseidi che solcano cieli, poco importa. Importa che ancor oggi sia il Santo dei desideri, da poter formulare guardando la nostra stella che cade.

San Lorenzo dalle lacrime brucianti, “ San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti “ cita un proverbio veneto, che veramente questo sarebbero le meteoriti incandescenti che da stasera e per qualche sera a venire, attraverseranno veloci il nostro cielo. Sono evidenti i riferimenti agiografici: il carbone richiama alla memoria la brace che ardeva sotto la graticola sulla quale fu martirizzato San Lorenzo. Bruciato, forse prima decollato, nel 258 d.C., secondo l’Editto dell’ Imperatore Valeriano, in Campo Verano a Roma, luogo in cui Papa Sisto III fece costruire poi la basilica dedicata al Santo.

Grande diffusione quindi del culto di questo martire da nord a sud della nostra penisola e in tutte le chiese a lui dedicate. Tutta Italia festeggia San Lorenzo, un unico grande evento con sagre, gastronomia, brindisi alle stelle o fuochi pirotecnici e persino con 7 bagni terapeutici in mare, da sempre rito della terra di Romagna a ricordare un evento miracoloso avvenuto tanti secoli fa a Cervia. In Romagna la sera di San Lorenzo ci si deve immergere in mare sette volte per purificarsi e per raggiungere fortuna e felicità. Che il mare insomma scacci via tutti i guai!

Acqua e fuoco ritornano in una notte dove sacro e magico si mescolano. Nella Bibbia il bagno è “purificazione”: in un passo Eliseo ordina a Naaman di immergersi 7 volte per guarire dalla lebbra. Quella fons salutis che diventerà poi nel Medioevo la fonte della giovinezza, per recuperare il vigore del rinnovamento. Anche il numero sette è sacro e magico, rappresenta il tramite tra cielo e terra, tra il noto e l’ignoto. “ Sette misura il tempo della storia “, dice Sant’Agostino, simboleggia la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.

Secondo altre tradizioni, versando dell’acqua nella terra di un vaso di basilico la sera del giorno che precede la festa, cioè il 9 agosto, e lasciando il vaso all’aria aperta per tutta la notte, il mattino seguente sarà possibile rinvenire nella terra, sotto le piantine, dei  piccoli pezzetti di carbone.

San Lorenzo è uno dei nostri santi patroni e Santo della nostra cattedrale di Perugia e secondo il De Officiis Ministrorum di Sant’Ambrogio, il santo, prima di morire, avrebbe detto al suo aguzzino: “Assum est…versa et manduca” Sono cotto da questa parte, girami e mangiami. Frase  un tempo spesso citata dai miei cari in questa giornata perugina di San Lorenzo.

Questa sera alle 21.30 Perugia festeggerà la sua Notte delle Stelle con un concerto di Max Gazzè, col suo “ Sotto casa Tour” , canzoni per desideri da realizzare in Piazza IV Novembre, la Piazza della Fontana come i nostri turisti amano chiamarla da sempre.

marilena badolato maribell@live.it 10 agosto 2013

AUTHOR - Marilena Badolato