TEATRO CUCINELLI – SOLOMEO. GIOCANDO CON ORLANDO: STEFANO ACCORSI E MARCO BALIANI.
ARIOSTESCA LICEALE MEMORIA oggi maggiormente acclarata da studi e approfondimenti storici del periodo. Chè tutto ritorna. Affascinante connubio tra perizia linguistica dell’Ariosto, classicità e bisogno di “localizzare” l’opera presso le più importanti corti cinquecentesche dove poterla rappresentare. La grecità e i suoi miti, ora più velata ora manifesta nei nomi e nelle situazioni, e il cinquecento degli intrecci, delle sfide guerresche e amorose legate a filtri e pozioni, a lenimenti curativi con erbe officinali, a magici anelli e a mostri marini, a eroi e antieroi, ai paladini che cavalcano Ippogrifi, cavalli alati, per guardare il mondo da lassù e arrivare sino alla Luna, un tempo approdo agognato, oggi raggiunto. Affascinante e misteriosa Selene, da sempre amica e complice degli innamorati e luogo dove recuperare quel senno perduto proprio per Amore. Dove giacciono “…le lacrime e i sospiri degli amanti, l’ozio lungo d’ uomini ignoranti, l’inutil tempo che si perde al giuoco, i vani disegni che non han mai loco; i vani desideri sono tanti, che la più parte ingombran di quel loco: ciò che in somma qua giù perdesti mai, la su salendo ritrovar potrai”. Tra cui anche il senno, chè nel pianeta Terra ve ne è poco, sembra voler sottolineare l’ironia sagace di Ariosto. E ridonare quindi la ragione a Orlando grazie a una infusione nasale, proprio come invece il “capipurgio” la purga del capo a provocare lo starnuto, serviva a quei tempi a liberare il naso e di conseguenza la mente da ogni morbo o “materia peccans”.
E IL CANOVACCIO della storia c’è tutto e si dipana dalla voce -affascinante-, dalla mimica, dalla velocità della gestualità, da spazi e tempi mossi da movenze difficili di Stefano Accorsi, insieme a Marco Baliani attori in scena. Il primo che declama, Baliani invece che inventa rime al momento alleggerendo l’azione, ravvivandola di elementi semi- contemporanei, “giocando” sulla corrispondenza di rime infilate a ritmo galoppante. “Sono un fool –spiega- a far da regista in scena, spalla e comprimario, a tendere trappole e inventare storie”.
COZZARE DI LANCE E SCUDI in battaglia, scontro tra cristiani e saraceni “mimati” dalle mosse dei pupi siciliani che ancora oggi riproducono i grandi amori di Bradamante e Ruggiero, di Angelica per Medoro, mentre Orlando impazzisce d’amore non corrisposto. E appare eroe infelice, quasi degno di quella compassione dantesca “poscia ch’io ebbi il mio dottore udito/nomar le donne antiche e’cavalieri, / pietà mi giunse, e fui quasi smarrito” , lui qui invece grande guerriero e paladino, protagonista dello stilema cavalleresco che sarà proprio dell’Ariosto nel Furioso “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto”.
MA SOPRA TUTTO E TUTTI PROTAGONISTA E’ L’AMORE, capace di creare un plot narrativo complesso, da sempre esistito e sempre attuale. Sta qui la sua grande forza, sentimento metastorico e universale. Passionale e cieco, bizzarro e crudele, sensuale e carnale, così irrazionale che se i nostri eroi berranno dalla stessa magica fonte ma dal getto d’acqua destro incontrandosi si ameranno, mentre bevendo dal sinistro si odieranno per sempre. Così è l’amore. “Odi et amo” scriveva Catullo, prigioniero di questo sentimento che comunque gli permetterà di regalarci una poesia universale. Questo amore così fuori dai canoni sentimentali, fuori dai sentimenti comuni o accomunati, fuori dal gioco delle parti.
Questo amore così folle, così oscuro, così Mito.
TEATRO CUCINELLI- SOLOMEO
Stefano Accorsi e Marco Baliani
GIOCANDO CON ORLANDO
Liberamente tratto da Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
STAGIONE DI PROSA 2016- 2017
Adattamento teatrale e Regia di Marco Baliani- Scene Mimmo Paladino-Impianto scenico Daniele Spisa-Costumi Alessandro Lai - Luci Luca Barbati. Prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
marilena badolato