TEATRO CUCINELLI SOLOMEO: OPERA II PASSIONE. CORO CANTICUM NOVUM- QUARTETTO DI ROMA- N.U.D.A CONTEMPORANEA
Opera II Passione. Dolore di sempre, che ogni anno si rinnova nel tempo, e ogni giorno nelle coscienze. Bellissima, coinvolgente performance creativa di tre realtà d’arte per un unico tema: musica voci e danza raccontano il dolore della Croce.
Gioco di ombre e di luci di suoni e di danza di cori e di voce recitante di nero e di bianco di buio e di luce. Fluido avvicendarsi progressivo di dolore e gioia di pietà e di resurrezione. Commistione di generi per un unico pathos diversamente, ma universalmente rappresentato.
Incipit: queste dunque le tre cose che rimangono: la Speranza, la Fede e la Carità; ma di tutte più grande è la Carità. (1 Corinzi 13,13). Apre Rossini e le sue Trois choeurs religieux, 1844, per sole voci femminili e pianoforte… Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio, lo spogliarono, intrecciarono una corona di spine… L’Adagio per Archi di Samuel Barber, op.11, melodia amata e tristissima, ripetitivamente emozionante, mentre sul palco gli artisti di N.U.D.A ripetono un intreccio triste di mani e di corpi. In terra il Cristo è morto, è immobile. Lo Stabat mater di Josef Rheinberger: mani imploranti e in preghiera, gesti sincopati di dolore ripetono lo schema di una Crocifissione. Continuano le danzatrici con i loro movimenti ritmici. Lentamente si fermano, si allineano una dietro l’altra, le mani si muovono in atto di preghiera, è una Pietà plastica: Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa dum pendebat filius, del nostro Jacopone. Un performer con movimento lento si spoglia dell’abito, e di vita…A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra… Irrompe l’urlo agghiacciante, di dolore-stupore di un uomo-dio:.. Dio, Dio perché mi hai abbandonato… E’ questo la Pasqua, è questo il passaggio obbligato verso la morte, il dolore e la sofferenza. Perché un dio ha accettato di morire nel dolore, crocifisso? Per amore. Sul palco le coefore-pie donne danzano ritmi di dolore, legate a un filo comune, che presto si spezza, è la vita che fugge, ma l’anima resta e irrompe dal fondo la vista del borgo, luci vere in lontananza, un presepe di vita, i performers son di bianco-vestiti in una danza corale, quasi speranza. Entra il Coro che esegue sul palcoscenico Eli, Eli di Gyorgy Deak Bardos… Udendo questo alcuni dei presenti dicevano : Costui chiama Elia. Vediamo se viene a salvarlo. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
Il canto finisce, e riprende la voce…Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due, la terra tremò, il centurione e quelli che con lui facevano la guardia furono presi da grande timore e dicevano: Dunque costui era veramente il figlio di Dio. Irrompe la luce, faro, lampo accecante dal palcoscenico, Dio era morto, risorge ora nella luce. Johann Sebastian Bach e la sua Ach Herr, lass dein’ lieb’Engelein, Corale finale della Passione secondo Giovanni:…E quando allor risorgerà, Te l’occhio mio veder potrà, mio Salvator, di Dio Figliuol..
E’ il Resurrexit.
La Resurrezione è un miracolo che si rinnova nelle coscienze.
TEATRO CUCINELLI SOLOMEO IL FORO DELLE ARTI
OPERA II PASSIONE
Coro Canticum Novum di Solomeo Quartetto di Roma N.U.D.A Contemporanea
Nel Foro delle Arti le più creative Muse di ogni tempo scendono per condividere con noi le Forme, i Suoni, i Concetti dell’Anima del Mondo. Brunello Cucinelli.
Marilena Badolato maribell@live.it