TEATRO CUCINELLI-SOLOMEO. THE VALLEY OF ASTONISHMENT: SE IL LABIRINTO DELLA MENTE FA SUO IL CORPO SMARRITO.
SE E QUANDO COMANDANO I SENSI alterati, iperattivi, sinestesici, lo spazio diventa una “valle di stupore” dove la “meraviglia” si mescola a visioni apparentemente leggere, in realtà sempre più stereotipate e ossessivamente soffocanti. Una valle stupefacente dove i colori si rincorrono spesso accanto a parole e le identificano, le definiscono, le incorniciano, come la scena “disegnata” da un giovane pittore di nome Carl/Jared McNeill che sente e vede i colori quando percepisce le lettere o come i suoni e gli incastri mnemonici dell’altra protagonista Mrs. Sammy Costas /Kathryn Hunter: “mia madre cantava una canzone, una piacevole sensazione su di me, le sillabe erano sbuffi, schizzi di vapore” mentre le mani si alzano a pennellare il cielo con immaginari schizzi di follia; o gli sguardi magnetici di Mario Massimo / Marcello Magni, immobilizzato da una malattia del cervello, ma non paralizzato nei movimenti, che muoverà gli arti solo attraverso lo sguardo, come in un “continuo gioco di prestigio”.
PETER BROOK E MARIE- HELENE ESTIENNE firmano lo spettacolo, dal titolo di un’opera del poeta e mistico sufi Farid al-Din Attar “Il Verbo degli Uccelli”, chè così appaiono i protagonisti sul palcoscenico, ognuno fa il suo verso al mondo, ognuno col suo canto, diverso da tutti gli altri, che la psichiatria cerca, ma invano, di interpretare senza segni clinici apparenti, se non quelli di una estrema sensibilità unidirezionale, tutti in fondo tesi verso la scoperta del proprio “ Re”, del proprio sé profondo.
SOPRA UN PALCOSCENICO GLABRO, vestito solo di un tappeto e di qualche sedia con due musicisti e i loro strumenti, vivono tre attori che coprono i vari ruoli diventando alternativamente terapeuta e malato, perché il filo tra la salubrità e la malattia è sottile, sottilissimo. Mrs. Sammy rivolta ai medici del Dipartimento di Scienze cognitive che esaminano i suoi stati alterati di coscienza- una prodigiosa memoria calcolata su figure, su rapporti, su luoghi e presenze- chiede di potersene liberare. Questi incastri di pensieri , parole, sillabe, stanno lì per sempre, affastellati a creare una muraglia che imprigiona la mente. Chiede, esausta, come liberarsi dalla memoria e poter finalmente dimenticare. Questi pazienti sono tutti sinestesici, partecipi contemporaneamente di più sensi: suoni, colori, forme sono legati da catene sinaptiche indissolubili, soffocati strozzati da un immenso schema da ricordare, o da comportamenti quasi ritmici nello loro ripetitività “quando penso i colori, essi diventano note di una sinfonia- esordisce Carl – e le note, viceversa, si colorano in testa”. Forse si esce da questo straordinario isolamento solo diventando “ fenomeno”, cioè “manifesto”, osservabile, se anche non comprensibile. Protagonista, ad esempio, di un magic show, del John Cally Magic Show, dove Sammy indovina, grazie alla memoria prodigiosa, parole e parole e ancora parole. E’ quasi una passeggiata mentale, un percorso sempre uguale di rapporti che aiutano a ricordare, ma le vie del ricordo sono troppo piene di dati, il difficile è ora dimenticare. E’ doloroso non ricordare, ma forse ancor più doloroso non riuscire a dimenticare. Lo stesso dilemma assume sfumature patologiche.
NOTE DI MELODIA RASSERENANTE chiudono la pièce teatrale cercando di sciogliere i nodi della mente, le allucinazioni “lucide” di protagonisti bravissimi a rendere una condizione sinestesica del pensiero e dell’azione. “Quando entri nella valle di Astonishment sei stupefatto e confuso. Il respiro è come un grido amaro. Il giorno e la notte sono lo stesso momento, niente più è giorno, niente più è notte. Tutto è fuoco e gli uomini bruciano”. Come l’Araba fenice che risorge dalle sue ceneri, così il fantasma della patologia riaffiora sempre e il labirinto della mente fa suo il corpo smarrito, stremato dalla battaglia.
TEATRO CUCINELLI SOLOMEO
THE VALLEY OF ASTONISHMENT
Una ricerca teatrale di Peter Brook e Marie Hélène Estienne
luci Philippe Vialatte
con Kathryn Hunter, Marcello Magni, Jared McNeill
Musicisti Raphaël Chambouvet, Toshi Tsuchitori
Con l’Aiuto di Frank Krawczyk
Realizzazione scene e Direttore di scena Arthur Franc. Assistente ai costumi Alice Francois
Production C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord
Coproduction Theatre for a New Audience, New York, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
Associated coproducers Théâtre d’Arras / Tandem Arras Douai; Théâtre du Gymnase, Marseille;
Warwick Arts Center; Holland Festival, Amsterdam; Attiki Cultural Society, Athènes; Musikfest Bremen; Théâtre Forum Meyrin, Genève; C.I.R.T.; Young Vic Theatre
Spettacolo in lingua inglese con sopratitoli in italiano. Traduzione e sopratitoli a cura di Luca Delgado.
marilena badolato 10 ottobre 2014