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TODI, LA BELLA, CON LE SUE DUE ANIME TRA STORIA E CONTEMPORANEO. RITORNA LA DISFIDA DI SAN FORTUNATO. 11-14 OTTOBRE 2024

TODI, la bella, festeggia di nuovo San Fortunato, il suo patrono, dall’11 al 14 ottobre. Con la celebre “disfida” medievale che vede l’ Associazione Arcus Tuder riproporre una gara con l’arco storico e tradizionale alla quale parteciperanno oltre 150 arcieri in costume che si sfideranno per conquistare il “ Palio dell’Aquila” .

 

 

IL MEDIOEVO esploderà di nuovo nelle bandiere, nei gonfaloni, nelle pietre dei palazzi, nei vestiti di messeri e madonne, nei profumati mercati di spezie e frutta antica- gelso bianco, amarene, visciole, fichi dottati- di “zuccharo” rivestita. Tra leccornie dolci e salate, tra bis-cotti impastati dal miele e dal vino ippocrasso e profumate composte e liquori che nei nomi parlano di perizie monastiche.

 

 

SU IN ALTO con l’ascensore inclinato di nuova intuizione, che sale tra il verde sovrano, su verso l’immensa Piazza del Popolo, un gioiello che incastona a sé i tre palazzi - del Popolo, del Capitano, dei Priori- e il Duomo, con scalinate immense per sedere e guardare bandiere che volano al cielo. Costumi vivaci nel racconto di un giorno di festa, qui a Todi la bella.

 

 

E NON SOLO gare tra i sei Rioni della città, ma rievocazioni di antichi mestieri, esibizioni dei Falconeri del re, musici, sbandieratori, giocoleria con il fuoco e Tornei d’Arme. E lo storico Corteo dei Cortei d’Italia, formato da rappresentanti di ogni regione e quel banchetto medievale che riproporrà i piatti dell’epoca.

 

 

TURISTI, tanti a godere dell’azzurro del cielo e di gare di un Medioevo ancora sentito. Tanti a girare per Todi guidati da esperti che ne narrano l’antica storia e il mito e le presenze romane ovunque nella città sotterranea di antiche cisterne che portavano l’acqua, bene prezioso, quassù. In una città nata in alto, dove osò posarsi un’aquila, narra il mito.

 

 

ED appare proprio un ponte, Todi la bella, tra il suo passato di antiquariato vestito e il suo presente, tra sculture di Beverly Pepper che ornano di stupita meraviglia un parco con 20 opere di ferro, acciaio, pietra che l’artista americana ha regalato alla città. Due ettari che congiungono la storia con l’ingegnosa creatività: il Tempio rinascimentale di Santa Maria della Consolazione e la chiesa di S. Fortunato, passando per la Rocca, il punto più elevato di Todi. Un percorso urbano-naturalistico che permette di godere dell’interazione fra arte, monumentalità, paesaggio e contesto urbano, ma con splendidi panorami sulle campagne circostanti. E ancora il Monastero delle Lucrezie con il Museo Lapidario cittadino e invece la famosa Casa Dipinta di Bryan O’Doherty. E un Festival dove il Cinema diventa protagonista e un altro dove il Jazz risuona tra i vicoli, e piatti, in ristoranti e osterie, che raccontano di una caccia rinascimentale, tutelata e protetta, a quei palombacci che finivano, con una strana ricetta, allo spiedo e poi in casseruola a nutrirsi di una grassa colatura di sapore e a inventare con le “rigaglie”, il piatto da re, una ricetta ancora oggi conosciuta e richiesta, la “palombaccia alla todina”. Magari innaffiata da quei vini tuderti dove spicca il Grechetto. E come digestivo la tradizione si unisce a nuovissime creazioni “alambicche” di ginepro ed erbe salutari locali: il GinTodi, variante autoctona e più profumata del noto Gin Tonic.

 

 

CONVIVONO insomma due anime a Todi, quella legata a storie millenarie e quella che si respira quando la città si anima di nuove interpretazioni e mostra il suo spirito contemporaneo.

 

 

TODI, la bella, la città “ideale” per studiosi e artisti che vive da sempre in equilibrio armonico tra passato e presente, appare insomma come un “Ponte contemporaneo”. A ragione quindi è tra le cinque città finaliste, tra le oltre venti candidature, per il progetto Città dell’Arte contemporanea 2026.

 

 

E noi tifiamo fortissimamente per Lei

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato