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UNA CIPOLLA…PER UN GRANDE EVENTO. 42MA FESTA DELLA CIPOLLA DI CANNARA. LA STORIA ANTICA E LE TRASFORMAZIONI NEL PIATTO.

UNA FESTA che in realtà “dura” sette mesi. Tanto è il tempo della semina in inverno fino alla raccolta in estate da parte dei cannaresi, cipollari dalla storia, che festeggiano così la loro “fata madrina” che può accompagnare, in una sinfonia, tutte le più diverse preparazioni gastronomiche. Ogni sera, dal 3 all’ 8 e dal 10 al 15 settembre 2024, i sei stand gastronomici disseminati lungo il borgo di Cannara offriranno una varietà di piatti che celebreranno la cipolla in tutte le sue declinazioni, dalla più classica alle sperimentazioni gourmet. E si ricorda la storia di locali statuti comunali medievali che ne proteggevano la coltivazione, anche perché erano considerate “remedia contra peste provata”. E le famose “trecce” che la serravano, merce preziosa e importante e di baratto vestita, e la regalavano alla storia in bellissime composizioni ancora oggi intrecciate, un tempo dalla più grande alla più piccola, per le tante utilizzazioni. La Cipolla di Cannara è una e trina, nelle varietà rossa, dorata e piatta borettana.

 

 

NE è una dimostrazione questo Cooking show nella conferenza stampa di presentazione, qui al Sina Brufani Palace di Perugia, dove assaggiamo in anteprima alcune prelibatezze, dall’antipasto al dolce, che potremo poi gustare di nuovo nei giorni della festa nei diversi ristoranti di Cannara.

 

 

L' APERTURA è del "tortino di farro e porcini su crema di cicerche e cipolla di Cannara croccante". Preparazione risottata del farro che si amalgama con una crema di cicerchie frullate, una cerealicola e una leguminosa dei nostri Sibillini, con porcini a lamelle e ottime, dolci chips di cipolla che contrastano di stupita agnizione la morbida manteca del farro (a cura di: La Taverna del Castello). Il vino di accompagnamento è un Costellato Bianco di Torgiano Doc- Terre Margaritelli.

 

 

UOVO, CIPOLLA, TARTUFO e parmigiano, la seconda portata, con una ottima cottura dell’ uovo adagiato su un letto di mirepoix di cipolla cotta, morbidissima, e dove il tartufo, qui ancora l’estivo scorzone, parla dei nostri territori ricchi di questo prelibato fungo ipogeo. Il parmigiano è l'unica concessione non nostrana, ma italianissimo. Quindi è il benvenuto! (a cura di: Il Rifugio del cacciatore). Il vino servito è un Viogner Umbria Igp cantine Vetunna.

 

 

 

ECCO i paccheri, di pasta fresca artigianale, al ragù bianco di chianina ovviamente con la cipolla e i pomodorini confit. Ottimo piatto per gli amanti del gusto dolciastro di un ragù dove la chianina, tritatissima, è esaltata dalla dolcezza della cipolla cannarese, così povera di acido piruvico. (a cura di: La Locanda del Curato). Con un Trebbiano Bianco Troncafuga Igt Umbria Cantina Piani Arche.

 

 

NON possono mancare i gamberi di fiume, eccellenza rossa della nostra regione, nella ricetta alla catalana, e quindi cipolla a volontà e quella rossa per un felice connubio di colore e di gusto, e con un intrigante accompagnamento di crostini di uova di carpa. (a cura di: El Cipollaro). Servito con un Grechetto dei Colli Martani, Terre della Custodia.

 

 

CHIUDIAMO con un “cipollamisù”: ottima interpretazione del tiramisù con una suadente crema di mascarpone cosparso della dolcezza e del colore della rossa cannarese e di lamponi. Ma sotto si nasconde un intrigante crumble al cioccolato... (a cura di: Al Cortile antico). Ad accompagnare la Vernaccia (Colli Martani Doc Cantina Di Filippo) di tanta storia qui a Cannara, un medievale dolce vino d’inverno, raccolto a dicembre quando la Botrytis cinerea ha ormai compiuto il suo dovere, e bevuto a Pasqua. Sempre con una grande festa.

 

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato