UNA “LEZIONE DI GUSTO”: SCUOLA DELL’INFANZIA DI CASTEL DEL PIANO- PERUGIA
I BAMBINI SONO PRONTI, seduti, ordinati e attenti, quando varco la porta ed entro nella classe. La maestra Romina ha parlato loro della ricetta che la signora Zelinda, una nonna, creerà stamane, un dolce natalizio tipico umbro, ma interpretato anche da tutti loro che ne saranno i protagonisti. Sanno anche del mio arrivo e mi osservano attenti e guardano la macchina fotografica e il blocco per gli appunti. E’ già al lavoro nonna Linda, la chiameremo così per comodità, alle prese con il frullatore, e la nipotina, stamane, è la più timida della classe mentre guarda la sua nonna che insegna il “come si fa…”. Una mattina diversa e interessante fra questi cuccioli di tre anni. Sono attenti e sereni e fanno a gara per sedersi accanto a me.
INIZIA LA LEZIONE SUL GUSTO: aromi, sapori si alterneranno al naso per l’olfazione, gli occhi si riempiranno di meraviglia, le mani curiose si impossesseranno della realtà in progress, le orecchie ascolteranno le storie raccontate con la ricetta. Il “torciglione” o serpentone natalizio, che simula l’anguilla del nostro Lago Trasimeno, un serpentello porta fortuna o “scaccia guai” come insegna la maestra Romina. E la curiosità si legge negli occhi mentre passo le ciotole con i vari ingredienti. La ricetta è semplice nella tradizione della genuina materia prima dei luoghi della nostra regione e del periodo della frutta secca, delle noci, nocciole e mandorle dei boschi: 500 g di mandorle pelate dolci e 50 g di quelle amare, tutte frullate, 400 g di zucchero, 3 albumi montati a neve, un solo tuorlo, 2 bustine di vanillina, la scorza grattugiata di 1 limone.
L'AROMA DELLA SCORZA DEL LIMONE GRATTUGIATA e della vanillina che regala una nuvola bianca, invade la stanza, gli occhi osservano curiosi tutte le fasi della lavorazione, dalla visione del singolo ingrediente alla sua trasformazione e sino al manufatto completo, il tatto sarà interpretato dalle piccole mani che toccheranno le mandorle ridotte a farina, il ditino affonderà negli albumi montati a neve. e le ciliegie, i pinoli, i chicchi di caffè, le codette con i loro colori decoreranno il serpentone e quando lo assaggeranno, e ne saggeranno con la masticazione la consistenza in bocca, anche l'udito sarà coinvolto nel processo sensoriale.
TUTTI ATTENTI AL FRULLATORE CHE FRULLA, frfrfrfr... e le braccia e le manine simulano la macchina che gira velocemente; attenti alle mani della nonna che impastano tutti gli ingredienti e i pugnetti chiusi simulano l’azione dell’ impastare quella montagna di farina di mandorle che con l’aggiunta degli albumi diventa lentamente …” UNA PALLA” gridano in coro! E l’insegnante apre i vasetti delle confezioni di decorazioni: le ciliegie candite andranno nella bocca del serpentone e i pinoli a simularne le piccole scagliette del dorso, i chicchi di caffè saranno gli occhi neri, mentre si leva intanto il canto della filastrocca che la maestra ha insegnato a tutti:
Torciglione o serpentone, sei tu buono o cattivone? Di sicuro tu sei forte e vigoroso e per Natale noi bambini golosoni ti mangiamo a pezzettoni !!!
E' IL MOMENTO DEI DECORI: la pasta, arrotolata in due torciglioni e pennellata con il tuorlo d’uovo, è pronta per essere decorata. Tutti collaborano attenti e sfilano per infilare i pinoli al posto giusto e, aiutati dall maestra Ambra, cospargono i torciglioni di confettini che nella ricetta originale mancano, ma sono una variante inserita perché parlano del Natale con i loro variopinti colori. Del resto i bambini, che adorano manipolare e modellare, avevano già preparato piccoli serpentelli con la pasta di sale che sono stati allineati ad asciugare e poi, verso la fine della mattinata, una volta consegnati i dolci alle cuoche della scuola perchè vengano infornati, disegneranno e coloreranno quello che hanno visto, tutti seduti attorno ai banchi allineati.
Una mattina diversa con bambini creativi e attenti, molto ricettivi al nuovo. Una di loro, dai grandi occhi neri, è seduta accanto a me ed è così curiosa di quello che scrivo, delle frasi e delle parole che vergo in fretta sul mio taccuino che guarda questi segni veloci e scomposti a lei sconosciuti e incuriosita si impossessa del blocco e prova a imitarli. La lascio fare, io più incuriosita di lei, e vedo strani segni piccoli e fragili, che si allineano accanto a quello che ho scritto e diventano improvvisamente un prezioso ricordo per me.
Esco dall’aula con il blocco scritto in parte in modo rudimentale: piccole linee accanto a segni di maturità. Questa bambina è più riflessiva, si interessa già alla scrittura. Forse sarà una scrittrice da grande o una giornalista. Proprio come me, chissà.
Una "lezione di gusto” insieme a nonna Linda e ai tanti Anna, Cesare, Chiara, Riccardo, Marta, Marco, Francesco... ovviamente nomi di fantasia
Con le insegnanti Romina Fonti e Ambra Pellegrini e i bambini della Scuola dell’infanzia di Castel del Piano, plesso Sud. Dirigente scolastico Margherita Ventura.
marilena badolato foto di marilena badolato