VELAZQUEZ E BERNINI, GENI A CONFRONTO. MOSTRA DI AUTORITRATTI AL NOBILE COLLEGIO DEL CAMBIO- PERUGIA.
SGUARDO FIERO da hidalgo. Quasi insostenibile. Misto a una misteriosa tenerezza della luce. E’ un innamoramento a prima vista. Di questo Velazquez di Velazquez, "Autoritratto" in prestito dalla Galleria degli Uffizi ed esposto in questi giorni e fino a ottobre dentro l’esplosione di bellezza che è il Nobile Collegio del Cambio di Perugia. La fierezza di Diego Velazquez dell’essere divenuto Cavaliere del Re, dalla grande chiave dorata che appare rappresentata sulla cintura della cappa, trapela dalla sua figura, messa in risalto da zone luminose e ombreggiate molto sottili. E domina su tutto la luce calda del volto. Accanto Gian Lorenzo Bernini, stessa epoca storica, quasi perfettamente coevo, sempre un Autoritratto per un artista che più che dipingere amava costruire bellezza, tanto da avere cambiato la fisionomia di una città come Roma. “Il Cavalier Bernini, quel famosissimo scultore che ha fatto la statua del Papa e la Dafne [...] ch'è il Michelangelo del nostro secolo […e che] è un uomo da far impazzire le genti », scriveva Fulvio Testi in una lettera al conte Francesco Fontana. Gian Lorenzo Bernini, la scultura e architettura italiana del barocco.
UN INCONTRO TRA I DUE nella stessa Roma, intorno al 1630, con uno scambio certo di prospettive: l'uno soprattutto pittore di corte dedicato al ritratto, donerà l'anima dei volti, quella stessa luce degli occhi che vediamo nel suo autoritratto, l'altro forse il rigore prospettico dei volti e la pulizia formale. Al Bernini, già provetto scultore, già valente architetto mancava per l’appunto la pittura. “L’incontro romano- afferma Francesco Federico Mancini, curatore della mostra- e il conseguente, straordinario incrocio di esperienze di due fra i maggiori protagonisti del Seicento europeo produsse benefici di reciproca utilità. Velázquez, grazie a Bernini, comprese quale forza espressiva si celasse nel taglio a mezzo busto del ritratto e quanta vitalità potesse scaturire dalla contrapposizione tra la maniera abbozzata degli abiti e la maniera finita dei volti. Bernini apprese dal collega spagnolo il modo di scavare nell’intimo nei personaggi, di entrare nella loro complessità psicologica”. E Tomaso Montanari, che a lungo si è occupato di questi temi, osserva: ‘E’ indubbio che i ritratti di Velázquez assumono dopo Roma una vitalità, una capacità di fissare un momento preciso, una gamma cromatica e una sprezzatura che prima non conoscevano. Ma è altrettanto vero che quelli di Bernini acquistano in profondità psicologica, in rarefazione della materia e in sobrietà. La cosa certa è che lo scambio è avvenuto, ed è probabile che il saldo vada fissato in parità’“. E individua nell’ Autoritratto del Bernini riferibile a questa epoca una “caratteristica fusione di vivezza e malinconia” e continua “I due artisti condividono la rara capacità di evocare individualissime e vivissime presenze umane attraverso un colore disfatto e una destrutturazione delle forme.”
IL PERCORSO ESPOSITIVO DEL COLLEGIO DEL CAMBIO si sviluppa accostando le opere della stagione “romana” dei due maestri: il Trittico Martinelli (di cui la prima versione è riferita al carrarese Carlo Pellegrini, allievo di Gian Lorenzo Bernini; la seconda attribuibile a un pittore romano della metà del Seicento; la terza, realizzata nel 1876 dal veneziano Luigi Quarena) in prestito dalla Galleria Nazionale dell’ Umbria; l’Autoritratto di Velázquez dei Musei capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma; l’Autoritratto a mezza figura di Bernini e l’Autoritratto di Velázquez, entrambi conservati nella Galleria degli Uffizi di Firenze; l’Autoritratto di Bernini del Museo Nacional del Prado, Madrid e l’Autoritratto di Bernini del Musée Fabre, Montpellier. Pregevole l’Autoritratto dell’artista mentre disegna della Collezione Luigi Koelliker di Milano, dove Bernini sembra voler affidare al foglio, prima ancora che alla tela, la traduzione di un pensiero.
Autoritratti di Velazquez e Bernini, nella splendida cornice del Collegio del Cambio, sotto lo sguardo di Pietro Perugino, egregius pictor come appare nella targa celebrativa posta sotto il suo Autoritratto. Geni a confronto.
VELAZQUEZ E BERNINI
AUTORITRATTI IN MOSTRA AL NOBILE COLLEGIO DEL CAMBIO
Perugia- Nobile Collegio del Cambio
22 giugno- 22 ottobre 2017
Orario di apertura: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 19.00
marilena badolato